Le aziende che si occupano d’informatica, in questo ultimo periodo, sono state caratterizzate da perdite improvvise, spesso legate al loro business principale. E’ il caso di Dell o di HP che hanno fatto una fortuna in passato vendendo computer desktop ma che adesso si trovano a combattere con l’ascesa di tablet e smartphone.
La reazione classica a questo stato di cose è l’abbandono del mercato, nel senso di mercato finanziario. Sommare la perdita legata alle vendite, alla perdita legata alle decisioni degli investitori, è davvero troppo per tutti, anche per realtà consolidate e conosciute come Microsoft.
L’amministratore delegato dell’azienda in questione, per via dell’andamento di Microsoft nell’ultimo anno, ha deciso che lascerà le redini dell’azienda entro 12 mesi. Steve Ballmer si ritirerà dall’incarico nel giro di un anno. Un lasso di tempo giudicato necessario e sufficiente per trovare un degno erede.
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L’individuazione del successore di Ballmer potrebbe richiedere anche più tempo. Fatto sta che l’attuale Ad resterà ancora un po’ alla guida di Microsoft e guiderà in parte la trasformazione dell’azienda in società di servizi e dispositivi. Una conversione necessaria per la sopravvivenza e per rispondere in modo più adeguato alle richieste dei consumatori.
La decisione piace a Wall Street dove il titolo Microsoft cresce subito dell’8 per cento.