Una brutta notizia per il comparto elettronico, e in particolar modo per l’industria di hardware e software e telefonia. Come sempre, quando una società va a gonfie vele, la sua diretta concorrente arranca. Questa volta, a tirare la cinghia, è quella fondata da Bill Gates.
Microsoft ha cominicato la riduzione di 7.800 posti lavoro, la maggior parte nella sua divisione di telefonia: sarà quindi coinvolto anche il comparto smartphone rilevato lo scorso anno per 7,2 miliardi da Nokia. Redmond ha dunque confermato le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni secondo cui la società sarebbe stata pronta ad annunciare una nuova ondata di licenziamenti. I tagli confermati oggi, infatti, sono in aggiunta ai 18mila esuberi pianificati l’anno scorso. La compagnia al momento impiega oltre 118 mila persone a livello mondiale.
I licenziamenti arrivano alla vigilia del lancio, il 29 luglio, di Windows 10, il primo sistema operativo multipiattaforma per computer, smartphone e tablet con cui Microsoft punta ad attrarre gli sviluppatori di app e a rilanciarsi nel mercato ‘mobile’, dove la casa di Redmond continua a perdere quote di mercato a vantaggio delle piattaforme iOS di Apple e Android di Google. Il mese scorso Stephen Elop, ex Ceo di Nokia diventato top manager di Microsoft nella divisione mobile dopo l’acquisizione, ha annunciato l’abbandono della compagnia.
Sempre il mese scorso Microsoft ha reso nota la cessione ad Aol delle attività pubblicitarie online, e la vendita a Uber di parte delle sue attività nelle mappe. La mossa è l’ennesima con cui l’amministratore delegato Satya Nadella mostra la sua volontà di ritirarsi dalle attività con performance deboli per rendere Microsoft più concentrata su quelle strategiche.