La Banca Centrale Europea – BCE – ha rilasciato nei giorni scorsi il tradizionale bollettino in cui ha riassunto le prospettive e le stime per l’economia europea ed italiana del prossimo periodo. Il quadro, tuttavia, è apparso subito abbastanza differenziato. Si prevede infatti un generale miglioramento per le condizioni dell’Eurozona, ma un peggioramento delle condizioni italiane.
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Per l’Eurozona, infatti, il biennio composto dal 2014 e dal 2015 sarà un biennio di crescita, anche se lenta, con un incremento graduale del prodotto interno lordo accompagnato da un certo miglioramento della domanda interna. Questo periodo di passaggio, tuttavia, continuerà ad essere sostenuto sempre dalla politica monetaria accomodante della Banca Centrale Europea.
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Anche nel quarto trimestre del 2013, quindi, secondo le previsioni della BCE, l’economia dell’Europa dovrebbe continuare a crescere. I dati più specifici indicano che il PIL dell’Eurozona è destinato a contrarsi del 2013 dello 0,4 per cento, per poi aumentare all’1,1 per cento nel 2014 e all’1,5 per cento nel 2015. In merito all’inflazione, invece, gli esperti della BCE prevedono un tasso all’1,4 nel 2013, un tasso dell’1,1 nel 2014 e infine un 1,3 nel 2015.
Sempre all’interno del Bollettino, tuttavia, i dati relativi all’Italia non sono positivi. Il rapporto tra debito e PIL del nostro paese è visto assestarsi al 3 per cento nel 2013 e non al 2,9 previsto, mentre per il 2014 al 2,5 per cento contro 1,8 previsto dalla legge di stabilità. L’Italia quindi rischia di non riuscire ad osservare i parametri imposti dall’Unione Europea perché i suoi sforzi strutturali non non ancora sufficienti.