Il ministro del Lavoro Poletti sta pensando ad un ponte che permetta ai disoccupati con più di 60 di ottenere l’assegno pensionistico anche «un anno, un anno e mezzo prima».
Non si tratterebbe di un prestito, ma di una maggiore flessibilità. Potrebbe essere una soluzione utile anche per la questione esodati. Neanche il dato sul Pil che arretra tocca il suo ottimismo: «La consapevolezza che la ripresa è fragile ci spinge a lavorare per rafforzare gli elementi in grado di portarci fuori dalla crisi, da qui la scelta dei famosi 80 euro, la riduzione dell’Irap sulle imprese, l’accelerazione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, gli investimenti per la scuola».
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In merito al decreto lavoro dice: «Faremo un monitoraggio sistematico, è necessario qualche mese, da domani in avanti. Sono molte le aziende che, a fronte delle discussione vivace in Parlamento, hanno preferito attendere la conversione in legge. Ma io sono convinto: soprattutto in una fase ancora di incertezza, avere strumenti come il contratto a termine senza causale e un apprendistato semplificato, libera le imprese dalle preoccupazioni legate alla congiuntura».
In merito poi alle assunzioni da parte delle aziende: «oggi non c’è più nessuna ragione per cui un’impresa non possa procedere tranquillamente ad assumere le persone di cui ha bisogno».Molto ottimista il ministro Poletti anche per quel che riguarda il programma Garanzia giovani che in pochi giorni ha raccolto già quarantamila iscrizioni ai portali. Dopo quattro mesi dall’iscrizione è stato promesso che ci sarà una proposta di lavoro o una proposta formativa.