Una circolare dell’INPS ha chiarito che in forme e modalità diverse, le misure alternative al congedo parentale possono essere richieste anche dalle iscritte alla Gestione Separata. Adesso andiamo a considerare l’entità del premio e le modalità di pagamento previste. Le donne lavoratrici, comprese le autonome iscritte alla Gestione Separata e le libere professioniste, possono avere accesso alle misure alternative al congedo parentale. Si tratta di una piccola somma da usare per il pagamento dei servizi di baby sitting o per il pagamento della retta dell’asilo nido, fino ad un massimo di 6 mesi.
> Le misure alternative al congedo parentale: a chi spettano e a chi no
Il contributo è pari ad un importo massimo di 600,00 euro mensili. Le lavoratrici part-time potranno fruire del contributo in misura riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa.
Nel caso in cui la madre lavoratrice richieda il contributo per l’acquisto dei servizi di baby sitting, l’INPS le consegnerà 600 euro in voucher per tanti mesi quanti sono quelli di congedo parentale al quale essa rinuncia.
Il contributo per la fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, verrà erogato attraverso pagamento diretto da parte dell’INPS alla struttura prescelta dalla lavoratrice madre, dietro esibizione, da parte della struttura stessa, della documentazione attestante l’effettiva fruizione del servizio, fino a concorrenza dell’importo di 600 euro mensili per ogni mese di congedo parentale cui la lavoratrice rinuncia.