Tra smentite, conferme, preoccupazioni e certezze, le agenzie di rating stanno conferendo il proprio parere sulla situazione economica italiana. Nell’Area dell’Euro, uno dei Paesi più esposti a un potenziale cambiamento nei flussi finanziari è proprio il nostro.
E di cambiamenti finanziari si discute molto in qusto periodo, dal momento che la Bce sta sondando il terreno. L’Italia è esposta a dei rischi, per via di un fabbisogno lordo di finanziamento del debito stimato a circa il 29% del Pil nel 2015. E’ questo il parere dell’agenzia di rating Moody’s, espresso all’interno del rapporto per il prossimo anno. Secondo l’agenzia anche la Spagna è vulnerabile con un 20%, che la colloca al secondo posto nell’Eurozona:
I governi della periferia dell’Eurozona hanno fatto molto, ma i piani di consolidamento di bilancio e riforme restano incompleti, specialmente in Italia. Cattive notizie per l’Italia anche nell’Outlook semestrale dell’Ocse che abbassa ancora le stime di crescita. Alla fine del 2014 il Pil Italiano sarà sceso dello 0,4%, con un calo dello 0,5% nell’ultimo trimestre. Per il 2015 è attesa, invece, una timida ripresa con un +0,2%. La ripresa dovrebbe però iniziare nel secondo semestre e per il 2016 il nostro Paese potrà segnare un +1%. L’Eurozona chiuderà il 2014 a +0,8%, mentre nel 2015 è prevista una crescita dell’1,1% nel 2015 e nel 2016 dell’1,7%.
Secondo il rapporto, il sostegno della politica monetaria della Bce dovrebbe migliorare le condizioni finanziarie e facilitare una risalita dei prestiti bancari, che dovrebbe aumentare gli investimenti. Considerata adeguata la scelta italiana di rinviare il pareggio di bilancio, perché potrà permettere di dare alle riforme strutturali già concordate e alle politiche monetarie accomodanti una possibilità di rilanciare l’attività economica. L’Italia dovrà comunque continuare con vigore nelle riforme e stare attenta sul fronte dell’indebitamento.