La City di Londra dice no al tetto sui superstipendi dei banker e si distingue in questa sua linea molto chiara, da quanto hanno scelto la Germania e la Svizzera, allineate ai consigli arrivati dalle istituzioni europee. Una scelta come tante, quella dell’Inghilterra che delinea una politica economica molto chiara.
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Peccato che poi ottenga la bocciatura delle agenzie di rating. L’americana Moody’s ad esempio, ha bocciato le iniziative della Gran Bretagna e per la prima volta dopo 35 ha fatto perdere la tripla A al paese. Se fosse soltanto una questione di “credibilità e scelte”, non ci sarebbero problemi.
Invece Moody’s ha spiegato di avere dei dubbi sulla sostenibilità del debito pubblico britannico. Il passaggio dalla tripla A al livello AA1, riduce ancora il numero dei paesi “affidabili”, paesi che sono considerati solidi sotto il profilo economico e finanziario.
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La Gran Bretagna, in questa prima parte del 2013, si unisce ai paesi che l’anno scorso hanno perso la tripla A in modo quasi inaspettat0, per esempio la Francia. A resistere, quindi, per il momento ci sono soltanto Germania, Olanda, Lussemburgo e Finlandia.
Il nostro paese non è nemmeno lontanamente considerato visto che l’ultima volta che ha potuto esibire una bella tripla A sullo Stivale, era il 1998.