E’ ancora una volta stata bloccata la norma ‘salva’ Quota 96 della scuola inclusa nella riforma della Pubblica Amministrazione, abolita proprio mentre si pensava che fosse finalmente la volta buona per consentire ai 4mila lavoratori della scuola di andare in pensione entro il primo settembre 2014, dopo quasi tre anni di attesa per una pensione già in effetti raggiunta. La ragione del nuovo blocco è stata ancora una volta la mancanza di coperture finanziarie necessarie denunciata da Mef e Ragioneria dello Stato. Nel merito ha deciso di intervenire il viceministro all’Economia Enrico Morando che ha spiegato: “Il governo ha solo preso atto che non c’erano le coperture!”.
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E ha specificato: “Il testo è stato oggetto di una verifica da parte della Ragioneria generale dello Stato. Questo accade sempre, nel momento in cui un ddl è in una Camera. E si fa un aggiustamento della relazione tecnica quando vengono approvate modifiche. Non si tratta di un giudizio politico, ma tecnico. Non c’entra nulla il ministero dell’Economia. In questo caso su quattro norme sono state rilevate coperture carenti, scorrette oppure addirittura assenti”.
Secondo Morando, “Il governo non può consentire che si ignorino le indicazioni tecniche, ed è intervenuto. Insomma nessuna iniziativa politica, né guerra o battaglia. Nulla. E in questo caso la ragioneria si è ben guardata dal fare osservazioni di opportunità politica. Quelle spettano al ministro”. E afferma: “non sono in grado di dire se sui quota 96 si potrà trovare una soluzione entro agosto. Quello che posso dire è che sono necessarie le coperture e andranno trovate”.