Buone notizie per le due banche italiane bocciate agli stress test di ottobre promulgati dalla Banca centrale europea.
In giornata è infatti arrivato il tanto atteso “via libera” relativo ai piani di ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena e di Banca Carige.
I due istituti, verso la fine ottobre non sono riusciti a superare con esito positivo gli stress test della Banca centrale europea. Da lì si sono aperte una serie di strade e possibilità per far si che le due banche potessero procedere al capital increase necessario per sostenere i conti. Si è parlato, inoltre, di un’integrazione di soci entranti con forze fresche nei capitali di Mps e del gruppo ligure. Ma come stanno le cose?
Il consiglio amministrativo del meccanismo di supervisione (“Single supervisory mechanism”) insediato nell’Eurotower, che da novembre ha la responsabilità di vigilare sulle 120 banche più grandi dell’Eurozona, ha infatti perorato le proposte avanzate dagli istituti per colmare le carenze di capitale – rispettivamente pari a 2,1 miliardi e 814 milioni – messe in luce dagli “esami” europei. I vertici dell’istituto senese, Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, hanno messo sul piatto un incremento di capitale da 2,5 miliardi di euro e cessioni di attività per 220 milioni, mentre la banca genovese, i cui nuovi amministratori sono alle prese con la ristrutturazione resa necessaria dalla mala gestione dell’era Berneschi, hanno promesso una ricapitalizzazione fino a 650 milioni, la vendita del ramo assicurativo (un accordo è già stato sottoscritto con il fondo americano Apollo) e quella delle attività di private banking e credito al consumo.
L’approvazione finale, sia per l’istituto di Rocca Salimbeni che per Carige sia per i piani delle altre 11 banche bocciate agli stress test, spetta ora al Consiglio direttivo della banca, la cui decisione è attesa per gli inizi del prossimo anno.