L’aumento di capitale da 3 miliardi voluto da Mps fa il pieno di richieste. Tutto esaurito, dunque, senza richiedere l’intervento delle banche del consorzio di garanzia su un eventuale ammontare inoptato.
L’operazione sarebbe stata sottoscritta interamente. Addirittura, viene indicata una soglia pari al 99%. Un risultato ottimo per una banca che ha sofferto molto durante l’ultimo anno. Il calvario, almeno ufficialmente, è iniziato con la bocciatura agli stress test voluti dalla Banca centrale europea. E’ poi proseguito nella annosa ricerca di un partner per risollevare la china. Ora, finalmente, una buona notizia.
Dal punto di vista dei potenziali nuovi investitori nella banca senese, l’andamento dei prezzi dei diritti in confronto al prezzo dell’aumento (1,17 euro il prezzo di sottoscrizione) potrebbe aver reso conveniente la sottoscrizione del terzo aumento di capitale della banca in quattro anni e ridotto di conseguenza al lumicino l’inoptato. Dal punto di vista della banca l’aumento è garantito dal consorzio di collocamento e il tema dell’inoptato era comunque quasi quasi indifferente. I risultati finali, resi noti in serata, verranno con tutta probabilità commentati in occasione del prossimo cda della banca presieduta da Alessandro Profumo in calendario per martedì prossimo.
Come riporta l’agenzia Radiocor, prosegue il lavoro dei cacciatori di teste per l’individuazione del nuovo presidente se lo stesso Profumo confermerà l’intenzione di dimettersi dopo l’approvazione della semestrale, il prossimo 6 agosto. Per la presidenza, gli azionisti di riferimento hanno in mente una figura manageriale con solide competenze bancarie e, necessariamente, un’etàinferiore ai 70 anni. Due parametri che rendono più difficile la selezione, escludono alcune personalità con profili più accademici, e inducono ad allargare la rosa anche a personalità con carta d’identità non italiana.