Ancora guai per Mps. Funzionari della Consob e della Guardia di finanza continuano ad ispezionare negli uffici della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. I controlli sarebbero riferiti ad un’ipotesi di insider trading risalente al dicembre 2013, quando furono divulgate notizie di cessione di azioni ordinare della banca Mps possedute dalla Fondazione.
In seguito alla diffusione di quelle notizie, Palazzo Sansedoni specificò il 4 dicembre scorso, su pretesa della Consob, che fino a quella data non era stata avviata “alcuna cessione delle azioni ordinarie” della banca, precisando di possedere, sempre alla data del 4 dicembre, azioni pari al “33,5% del capitale ordinario e complessivo”. La Fondazione confermò inoltre che “dopo aver preso atto della decisione del cda della banca di convocare l’assemblea con la proposta di un aumento delegato di capitale con diritto di opzione fino a 3 miliardi euro”, di riservarsi “ogni determinazione in merito, restando determinata a lavorare per la messa in sicurezza dell’ente, la salvaguardia del proprio patrimonio e, non ultimo, la tutela del proprio ruolo nel territorio”. Palazzo Sansedoni, infine, ribadì “l’impegno a continuare ad accompagnare la banca, ove possibile, nel suo percorso di rilancio, con responsabilità e nella chiarezza degli obiettivi, senza rinunciare al proprio ruolo di azionista storico”.
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La divulgazione delle false notizie pertinenti alla supposta cessione da parte della Fondazione di azioni possedute in Mps, che procurarono per diversi giorni stranezze nell’andamento del titolo in Borsa, sono state oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica di Siena da parte della presidente della stessa Fondazione Antonella Mansi. Ne è scaturito un nuovo fascicolo giudiziario per insider trading e manipolazione del mercato.