La direttiva europea sul ritardo nei pagamenti «è in larga misura disattesa nel settore dei lavori pubblici» dove il ritardo si aggira intorno ai 7 mesi
> Arrivano le assunzioni per dipendenti statali precari e pubblica amministrazione
La Commissione europea ha dato via all’iter per la procedura di infrazione contro l’Italia per aver violato la direttiva comunitaria sui ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione alle imprese. Quindi, accantonata, per ora, la procedura per l’esubero di deficit, l’Italia resta comunque nel mirino dell’Unione europea.
> Pesano i pagamenti della Pubblica Amministrazione e gli interessi
L’annuncio della decisione di Bruxelles è stato dato dal vice presidente della Commissione Antonio Tajani: «Purtroppo dopo i dati di Confartigianato nei giorni scorsi, e i dati forniti oggi dall’Ance, sono costretto ad avviare la procedura contro l’Italia per violazione della direttiva Ue, dell’applicazione delle norme europee sui ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese in base agli articoli 4 e 7 della direttiva europea», ha detto Tajani, nel corso della conferenza nella quale l’Ance ha fatto vedere il rapporto dell’associazione sull’attuazione della direttiva sui pagamenti della pubblica amministrazione in Italia.
«L’articolo 4 -ha spiegato Tajani- indica i termini di 30-60 giorni per il pagamento». «Oggi stesso la mia direzione generale invierà la prima eu/pilot, la lettera per avviare le pratiche poi si passerà alla messa in mora», ha aggiunto Tajani sottolineando che «dopo i dati di ben tre rapporti indipendenti di Ance, Confartigianato e Assobiomedica ho dovuto guardare la realtà. E questi rapporti -ha sottolineato il vicepresidente Tajani- parlano di una realtà diffusa di ritardo». Tajani ha quindi sottolineato di aver assunto «la procedura accelerata, l’Italia dovrà rispondere in 5 settimane, e non in 10, alle contestazioni».