I tassi dei mutui sono in caduta libera da un pezzo, complice la politica di riduzione dei tassi operata dalla BCE. Purtroppo le banche non hanno considerato di ridurre anche i loro spread e così i costi finiti di questi prodotti finanziari sono ancora piuttosto elevati.
Di fatto nel 2012, spiega l’Istat, sono stati molti meno i mutui accesi in un anno rispetto al 2011, ma ci sono tutti gli elementi necessari per dire che nel 2013 ci sarà un’inversione di tendenza.
Il 2012: com’è stato. Secondo i dati Istat, nel secondo trimestre dell’anno che sta per concludersi sono stati erogati circa 70 mila mutui garantiti da un’ipoteca immobiliare, circa il 41,2 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Sono diminuite le compravendite immobiliari, sia nei grandi sia nei piccoli centri.
Siccome il settore immobiliare è sempre considerato centrale per la vita di un paese, molti analisti hanno pensato che l’Italia fosse passata dalla padella alla brace. Invece un movimento nel settore dei mutui e delle case, in pratica, c’è stato.
C0me sarà il 2013. Le premesse per un’inversione di tendenza nei costi e nelle erogazioni dei mutui, ci sono tutte. E’ molto probabile che peserà il risultato delle elezioni sul rilancio del settore ma gli analisti sono concordi sugli effetti del cosiddetto “fattore primavera”.
Il fattore primavera. A gennaio le banche scelgono la loro strategia sui mutui e quindi, nel giro di due mesi, definiscono i tassi. Le migliori offerte possono essere scovate tra marzo e maggio 2013.