Esiste la buona scuola di Renzi ma esiste anche la scuola bella grazie ad un mutuo. A partire dal 2015, grazie ad un decreto attuativo “L’istruzione riparte”, ci sono 40 milioni pronti per rendere le scuole più belle ma bisogna accendere un mutuo.
La scuola somiglia sempre di più ad un’impresa e per questo il Governo mette a disposizione delle scuole un fondo di 40 milioni di euro cui gli istituti possono accedere per rendere le scuole più belle. Le regioni dovranno farsi garanti e potranno quindi stipulare mutui trentennali per interventi straordinari che riguardano la ristrutturazione, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici. Gli oneri del piano d’ammortamento restano a carico dello stato.
Il finanziamento è valido per la rimessa in sesto degli edifici scolastici ma le regioni possono usarlo anche per le palestre e le residenze degli studenti o per la realizzazione di nuove strutture. I mutui saranno gestiti interamente dalla Banca europea per gli investimenti, dalla banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e dalla Cassa depositi e prestiti.
Le regioni dovranno fare la richiesta di mutuo che dovrà essere poi autorizzata dal MEF, in accordo con il MIUR e con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le rate dei mutui saranno pagate agli istituti eroganti direttamente dallo stato.
Le regioni devono però rispettare dei tempi e fare le richieste con tanto di documentazione entro la fine del prossimo mese. Entro il 30 novembre 2014 devono infatti inviare al MIUR la pianificazione di spese e lavori per il 2015. La priorità è data ai progetti cantierabili e appaltabili e a quelli che hanno già ottenuto l’ok nell’ambito del Piano scuola senza però aver ricevuto finanziamenti.
Le somme saranno redistribuite sui progetti presentati entro il 20 gennaio 2015.