Alla pubblicazione dei dati Istat sulla disoccupazione in Italia, che a gennaio 2014 ha raggiunto la percentuale record del 12.9%, il neo Primo Ministro Matteo Renzi ha dichiarato che la priorità del suo governo sarà il JobsAct, un documento programmatico che contiene le riforme e i cambiamenti che saranno messi in atto per ridare lavoro e speranza ai cittadini italiani.
Lo stesso Renzi ha pubblicato qualche tempo fa la prima bozza del JobsAct, che secondo i suoi piani dovrà iniziare il suo percorso per diventare realtà già tra due settimane
Tra le novità più importanti contenute nel JobsAct di Matteo Renzi c’è sicuramente un grande cambiamento per gli ammortizzatori sociali dedicati a chi perde il lavoro: niente più Aspi e mini-Aspi, gli ammortizzatori previsti dalla Riforma del Lavoro dell’ex Ministro Elsa Fornero, ma la Naspi, ovvero la Nuova Aspi.
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Sarà un sussidio universale, ovvero potranno beneficiarne anche tutti i cosiddetti lavoratori atipici, in particolar modo i lavoratori a progetto che al momento sono esclusi da ogni sussidio. Potranno accedere al sostegno tutti coloro che hanno lavorato almeno tre mesi e poi sono stati licenziati, coloro che ne faranno richiesta beneficeranno del contributo per due anni se lavoratori dipendenti e sei mesi se atipici. La cifra erogata in partenza sarà di 1.100/1.200 euro e si abbasserà del 15% ogni sei mesi.
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Ma non solo Naspi: nel JobsAct di Matteo Renzi è prevista anche una riforma dei contratti di lavoro che ne abbasserà il numero (al momento sono 40), l’introduzione di un contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti per i giovani che oggi fanno parte della grande schiera dei disoccupati, taglio al cuneo fiscale sul lavoro e ai costi dell’energia e, infine, lo sblocco dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni.