Il Natale della crisi ha consentito di mettere da parte le mode esotiche, ha ridotto viaggi e vacanze, anche a causa dell’allarme terrorismo e così, come spiega la Cia-Agricoltori Italiani, oltre 8 italiani su 10 (circa 49 milioni) hanno deciso di trascorrere le feste a casa con un menu tricolore nel 79% dei casi.
Le famiglie scelgono di non rinunciare alle classiche tavolate natalizie, per le quali spenderanno oltre 3 miliardi di euro, di cui circa 950 milioni solo per il cenone del 24 dicembre. I dati della Cia sono chiari e riportanti in modo limpido dalle agenzie stampa:
il 22% degli italiani spenderà più del 2014 per acquistare cibo e bevande, mentre il 73% lascerà quasi invariata rispetto all’anno scorso la spesa per la tavola. In ogni caso, gli acquisti saranno più attenti e sostenibili, con oltre il 60% delle famiglie che farà molta attenzione agli sprechi alimentari, adottando ‘trucchi’ ai fornelli per ‘riciclare’ gli avanzi natalizi e fare cucina di recupero non buttando via niente.
Questo vuol dire che non ci saranno spese pazze per alimenti costosi come salmone, ostriche, frutta esotica e quant’altro. Sarà un trionfo di prodotti tipici locali: ragù, bollito, tortellini in brodo, torte rustiche e dolci artigianali. E per il cenone della Vigilia, che vedrà al centro il pesce, le famiglie compreranno alici, triglie, orate, spigole, trote, capitone invece del costoso caviale d’importazione.
Abbiamo già parlato dello spumante ma la Cia spiega ancora all’Andkronos dei particolari:
> A Natale ci sarà il record per lo spumante all’estero
Lo spumante (in crescita del 4%) trionferà sullo champagne, con il 90% dei brindisi ‘tricolori’ e una netta prevalenza nei gusti di quello dolce (57% delle preferenze) rispetto ai secchi e ‘brut’ (33%), mentre solo un italiano su 10 sceglierà le bollicine ‘made in France’.