Non ci sarà nessuno sconto, almeno per il momento, per i contribuenti italiani, sui compensi di riscossione richiesti da Equitalia in relazione alle sue cartelle di pagamento. I contribuenti italiani che riceveranno una cartella della società di recupero crediti, infatti, continueranno a pagare un massimo pari all’8% come aggio di riscossione.
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E’ questo, infatti, quanto recentemente dichiarato dal sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze in occasione di una interrogazione parlamentare cui era stato sottoposto in commissione. La società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e che si occupa della riscossione dei crediti non esatti anche di alcune amministrazioni pubbliche, ha infatti fatto sapere di non essere in grado di tagliare ulteriormente i costi di gestione.
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E questo in deroga anche a quanto annunciato attraverso il Decreto del Fare e a quanto l’Ente in realtà sarebbe stato costretto a fare alla luce delle misure di risparmio previste dalla spending review. Così, per i contribuenti italiani, almeno fino a nuovo ordine o almeno fino a che non verrà effettivamente varata una riforma complessiva del settore, i compensi di riscossione sulle cartelle di Equitalia rimarranno fissati all’8%.
I contribuenti che pagheranno le cartelle entro i primi 60 giorni, però, potranno beneficiare del pagamento solo del 4,08 per cento, in quanto la parte restante verrà saldata dall’ente creditore. Al contrario, invece, se pagheranno dopo la scadenza di 60 giorni, saranno tenuti al pagamento totale dell’aggio di riscossione – portato, del resto, all’8 per cento lo scorso 1 gennaio 2013, da un precedente 9 per cento.