L’Italia e San Marino hanno stanno portando a conclusione il percorso verso la trasparenza bancaria, come dettato dalle più recenti disposizioni Ocse.
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Con il via libera dato al decreto legge che ratifica la convenzione contro le doppie imposizioni e dei due protocolli (l’aggiuntivo del marzo 2012 e quello di modifica di giugno) i due paesi hanno rafforzato lo scambio di informazioni, superando anche l’ultimo ostacolo dell‘inviolabilità degli istituti di credito.
Il disegno di legge era da qualche tempo alla discussione ma i tempi si sono allungati soprattutto a causa di una certa resistenza che è arrivata dal piccolo stato: infatti il problema dell’accesso alle informazioni dei correntisti è più sentito per coloro che hanno depositi a San Marino, uno dei paesi che, anche se non iscritto nella lista nera dell’Ocse dei paesi considerati paradisi fiscali, ha comunque delle condizioni molto vantaggiose.
► Lussemburgo pronto a rinunciare al segreto bancario
Con la ratifica il problema è stato superato e ora i due paesi potranno accedere alle informazioni che ritengono importanti al fine di combattere l’evasione fiscale o il riciclaggio di denaro. Un altro passo importante che segue la caduta del segreto bancario per il Lussemburgo (verrà abolito a partire dal 2015) e che mette ulteriore pressione in questa direzione anche per paesi come l’Austria e la Svizzera.
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