Ancora una seduta positiva per il Nikkei che ha archiviato la seduta a 15105,56 punti con un progresso dell’1,07%. Il fatto che i prezzi abbiano trovato l’energia per sferrare un nuovo attacco alla resistenza dei 15000 punti, già messa sotto pressione negli ultimi mesi, appare strategico per il proseguimento del cammino verso l’area critica successiva, a 16000 punti circa. Oltre 15400, quota pari al 61,8% di ritracciamento della discesa partita a fine 2013, verrebbe sgombrato il campo da dubbi sulla capacità di ripresa confermando l’impostazione rialzista di fondo e favorendo la ripresa del cammino verso l’obiettivo indicato. Discese sotto 14660 e la violazione di area 14200 segnalerebbero invece il ritorno alla debolezza spiega fta on line, conducendo con buona probabilità alla rottura dei 14000 punti, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del rialzo partito lo scorso giugno, un livello che allo stato attuale rappresenta l’ultimo baluardo in grado di scongiurare l’affondo verso 13613 (per la ricopertura del gap rialzista del 3 settembre) e in direzione dei minimi di giugno, a 12415 punti. Poco sopra la parità il Topix che ha terminato la seduta a 1216,77 punti (+0,45%).
> Nikkey, ritorna il sereno nella Borsa giapponese
Il Ministero delle Finanze giapponese ha annunciato di aver collocato 399,8 mld yen in titoli a 10 anni. Il rendimento del JGB si e’ attestato a 0,671% e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 2,89 volte. In Cina l’Indice PMI non manifatturiero a marzo si e’ attestato a 54,5 punti, in lieve calo rispetto alla lettura di febbraio pari a 55 punti. Tale rilevazione indica che prosegue la crescita dell’economia cinese, seppur ad un tasso più lento, con l’indice che si mantiene al di sopra della soglia di equilibrio di 50 punti, livello che separa l’ espansione dalla contrazione dell’attivita’ non manifatturiera. In Cina Markit Economics ha comunicato che nel mese di marzo l’indice HSBC PMI dei servizi si e’ attestato a 51,9 punti, superiore ai 51 punti rilevati il mese precedente indicando solidità nella crescita del settore terziario cinese. Sul fronte societario i titoli dell’export continuano a trarre vantaggio dalla debolezza dello yen contro il dollaro: Canon guadagna lo 0,56%, Honda l’1,04%, Olympus l’1,08%.