Il nuovo regime dei minimi studiato dal governo per aiutare i lavoratori giovani o in mobilità, ha subito delle restrizioni che hanno rilegato moltissimi possessori di partita IVA in un regime fiscale che a tanti appare con un limbo: il regime degli ex minimi per il quale sono previsti benefici e agevolazioni ridotte.
►Rinfreschiamoci le idee sui superminimi
Chi non ha i requisiti per aderire al nuovo regime dei minimi, dal 2012, è rientrato nei ranghi del regime agevolato. Si tratta di coloro che hanno aperto la partita IVA prima dell’inizio del 2008, di coloro che da almeno tre anni hanno iniziato l’esercizio dell’attività artistica, professionale e d’impresa, di coloro che già in precedenza svolgevano l’attività in forma di lavoro autonomo o dipendente, di coloro che hanno comunque un bilancio che supera i 30 mila euro all’anno.
►Tenete a mente le scadenze IVA
Chi aderisce al regime degli ex minimi non deve più tenere le scritture contabili, è esonerato dalle liquidazioni e dai versamenti periodici dell’IVA e non deve pagare l’Irap. In questo nuovo contesto tributario ci sono però degli obblighi da rispettare: la conservazione dei documenti ricevuti ed emessi, la fatturazione e la certificazione dei corrispettivi, la comunicazione dati IVA, la dichiarazione Irpef ed IVA, il versamento annuale IVA, l’acconto e il saldo dell’addizionale Irpef, lo spesometro, gli studi di settore e la comunicazione delle operazioni black list.