L’ emanazione del decreto legge n. 69 / 2013 ha apportato delle modifiche e rimodulato il tributo che ogni anno deve essere conferito allo Stato dai proprietari di imbarcazioni e di navi. Si tratta della cosiddetta tassa annuale sulle unità da diporto, che d’ ora in avanti si pagherà quindi secondo diverse modalità.
> Che cos’è la tassa annuale sulle unità da diporto
Il decreto legge n. 69 / 2013 ha infatti modificato le griglie di pagamento e rimodulato l’ ammontare del totale da pagare ogni anno, totale che viene stabilito sulla base della lunghezza – espressa in metri – dello scafo dell’ imbarcazione.
- Come prima nuova norma, dunque, la tassa non dovrà più essere pagata dai proprietari di imbarcazioni la cui lunghezza non supera i 14 metri. Non saranno quindi, come accadeva in precedenza, più tenute al pagamento le imbarcazioni e le navi con una lunghezza compresa tra i 10,01 e i 14 metri.
- Come seconda nuova norma, invece, è stato rimodulato l’ importo da versare per le imbarcazioni con una lunghezza compresa tra i 14,01 e i 20,00 metri, che non pagheranno più il doppio come accadeva in passato, ma la metà di quanto era dovuto.
> Chi deve pagare la tassa annuale sulle unità da diporto
Tutte le indicazioni aggiornate in merito ai nuovi importi da pagare entro il 31 maggio prossimo sono consultabili sul sito dell’ Agenzia delle Entrate.