L’incontro tra democratici e repubblicani era previsto per il 30 dicembre, ma Obama ha ritenuto opportuno accorciare i tempi e già questa sera ci sarà un primo incontro con i rappresentanti del Congresso. Il tema è sempre lo stesso: trovare un accordo per ridurre il debito del paese e riuscire così ad evitare che scattino automaticamente, a decorrere dal I gennaio 2013, i tagli alla spesa pubblica che metterebbero in serio pericolo la sopravvivenza della classe media a stelle e strisce.
Infatti, proprio ieri è arrivato il monito del Tesoro degli Stati Uniti che avverte che il tetto del debito pubblico sarà raggiunto già prima del 31 dicembre, e non durante il corso del prossimo anno come previsto nel 2011 dall’accordo fatto tra le due fazioni opposte, che però prevedeva anche che entro la stessa data venissero approvate nuove misure per ridurre il deficit (ora è all’8%) e il debito (arrivato ad oltre il 70% del Pil).
Se tutto questo non avverrà, verranno tagliati circa 600 miliardi di dollari al welfare (tra sussidi di disoccupazione, taglia i trasporti e riduzione del personale di sicurezza) e saranno aumentate le tasse sui salari del 2%. Questo vuol dire che l’economia del paese potrebbe perdere 3 punti di Pil, ma vuol dire anche che il deficit della nazione si ridurrebbe al fino al 2% nel 2016: niente recessione, quindi, ma il costo sociale di un mancato accordo sarebbe davvero troppo alto.