Si è svolta nella giornata di ieri l’ attesa riunione dell’ Eurogruppo chiamato a decidere sulle sorti della Grecia e sul rinnovo degli aiuti e dei finanziamenti previsti dal Piano di salvataggio. Nonostante le aperture che si erano avute nelle ore passate anche da parte del Commissatio per gli Affari economici dell’ Unione Europea, Olli Rehn, tuttavia, la linea definitiva dei creditori internazionali è stata comunque molto ferma nei confronti del governo ellenico.
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La Troika – BCE, FMI, UE -, infatti, pur sottolineando i grandi passi avanti compiuti dalla Grecia, ha posto l’ accento sulla mancanza delle riforme previste in alcuni settori. E’ così scattato per la Grecia un secondo ultimatum, dal momento che la concessione degli ulteriori 8,1 miliardi di euro di aiuti è stata vincolata all’ attuazione delle riforme, le quali dovranno essere messe in atto entro il prossimo 19 luglio.
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Al termine del vertice con i ministri economici, inoltre, il presidente dell’ Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha annunciato che l’ ammontare degli aiuti verrà ridotto a 6,8 miliardi di euro e che l’ erogazione avverrà in due tranche, la prima delle quali, da 2,5 miliardi, sarà concessa in funzione delle riforme.