Ocse: “ In Italia i costi del credito sono troppo elevati”

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 Secondo l’ultimo studio dell’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, in Italia i costi correlati alle forme di finanziamenti, sono troppo alti nonostante la discesa della domanda di prestiti. “I prestiti bancari hanno continuato a calare, in parte per la ridotta domanda di credito, ad ogni modo i tassi di interesse pagati da chi prende denaro in prestito restano notevolmente più alti che in altri paesi dell’Eurozona, suggerendo che anche la disponibilità di prestiti sia limitata, il che restringe gli investimenti e probabilmente i consumi”, si legge nel rapporto dell’Ocse.

Le previsioni in materia di inflazione e investimenti, in base allo studio dell’Organizzazione parigina, in Italia rimarranno deboli come le tensioni sui prezzi resteranno molto basse e il tasso di inflazione armonizzato si stima che si abbasserà dall’1,4% del 2013 all’1, 3% nel 2014 per arrivare nel corso del 2015 all’1%. L’elevata disoccupazione, continua l’Ocse, avrà moderate le pressioni sui salari ma “la bassa inflazione e una ripresa nelle ore di lavoro genererà una crescita dei redditi e trainerà i consumi privati”.

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Inoltre le scarse pressioni sui prezzi, chiarisce l’Ocse, “si sono riflesse sui prezzi delle esportazioni, con il risultato di una modesta crescita della competitività”. In riduzione il flusso degli investimenti fissi In Italia che è diminuito di oltre un quarto dal 2008, diminuendo il già esiguo tasso di crescita potenziale dell’economia, e ha insistito a calare nel primo semestre del 2013.

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L’organizzazione di Parigi, ritiene che gli investimenti dovrebbero comunque tornare in un sentiero di crescita nel 2015, soprattutto per merito di una ripresa delle esportazioni e a un ‘rimbalzo’ tecnico successivo ai cali visti nei periodi più recenti. Infine L’Ocse stima per l’aerea Euro un’inflazione all’1,4% per l’anno in corso mentre vede un calo all’1,2% per 2014 e 2015.

 

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