Lo zucchero, anche per questa stagione, si avvia verso un deprezzamento che non ha precedenti, non tanto per le oscillazioni del mercato, quanto piuttosto per l’abbondanza del raccolto. Le grandi quantità di zucchero disponibili, eserciteranno delle pressioni al ribasso sui prezzi del prodotto in questione.
Nella scorsa settimana di contrattazioni sono già stati registrati i livelli minimi che non si riscontravano da due anni a questa parte, ma si va verso ribassi ancora più consistenti. La settimana scorsa lo zucchero grezzo ha raggiunto i 18,84 cents per libbra, mentre lo zucchero raffinato costa oggi 525,9 dollari per tonnellata.
In Europa, il prezzo dello zucchero resta alle stelle, basta pensare che una tonnellata di “dolcificante” arriva ad essere pagato anche 800 dollari. Questo dipende dal fatto che le scorte di zucchero nell’UE sono troppo poche. Per gli investitori appaiono cruciali le previsioni dell’ISO, l’International Sugar Organization che spiega come tra il 2012 e il 2013 ci sarà un’offerta eccessiva di zucchero, 6,2 milioni di tonnellate più del necessario.
A fronte di un incremento dell’1,4 per cento della produzione di zucchero da parte del Brasile che è il primo produttore mondiale di questo prodotto, ci sarà un aumento dei consumi previsto del 2 per cento. Nonostante ciò il periodo delle cosiddette scorte basse che ha caratterizzato il periodo dal 2008 al 2009 e dal 2011 al 2012 sembra sia stato archiviato.