Fondi hedge in manovra su Pirelli? Il presidente e ceo della Bicocca, Marco Tronchetti Provera, è intervenuto affermando che ha già detto tutto Camfin.
Questa è stata la sua risposta a seguito delle diverse voci di corrodio degli ultimi giorni secondo le quali ci sarebbero numerosi fondi di investimento, a partire da Paulson&Co fino ad arrivare a Farallon, Fortress e altri, che starebbero assumendo posizioni importanti nell’azionariato di Pirelli puntando a un rialzo del prezzo dell’Opa ChemChina-Camfin, sopra i 15 euro annunciati.
Il titolo dell’azienda degli pneumatici tratta in controtendenza rispetto al mercato, in terreno positivo. Lo scenario delineato vede diversi hedge fund scommettere su un possibile rincaro dell’Opa. Nessuno dei soggetti speculativi in campo sarebbe sopra il 2% del capitale, ma unendo tutte le loro azioni al 7% dei Malacalza si arriverebbe a un potenziale 20% di soci che puntano a massimizzare il ritorno dalla vendita dei propri pacchetti.
Secondo questi investitori, si legge ancora su Repubblica, il prezzo dell’offerta pubblica obbligatoria da riconoscere al mercato sarebbe superiore poiché dovrebbero essere “prezzati” alcuni elementi accessori riconosciuti ai soci italiani. In particolare, il riferimento è il diritto a vendere riconosciuto ai soci italiani e la speculare (ma non del tutto simmetrica) opzione di acquisto in mano ai cinesi sulle azioni di Camfin. La stessa società, contattata, ha definito questa scenario “non veritiero e fuorviante” da camfin. In ogni caso spetterà alla Consob stabilire se il prezzo d’opa è congruo o no. Anche dopo lo stacco del dividendo, avvenuto lo scorso 18 maggio, le Pirelli in Borsa si sono sempre mantenute al di sopra del prezzo dell’opa.