L’Otto per Mille è una contribuzione obbligatoria che il contribuente dà, in proporzione alla quota dell’IRPEF, allo stato, alla Chiesa o alle altre confessioni religiose presenti sul territorio italiano che hanno firmato degli appositi accordi con lo Stato italiano.
È una forma di contribuzione che ultimamente sta destando parecchie polemiche, soprattutto a causa dei metodi di ripartizione dei fondi disponibili, perché, come dimostrato da più parti, ogni anno circa l’85% del gettito dell’Otto per Mille va alla Chiesa Cattolica.
Se da un lato questo può essere spiegato con la preponderanza di questa religione in Italia, dall’altro c’è anche chi sostiene che siano le regole di ripartizione a ‘favorire’ la Chiesa Cattolica rispetto alle altre religioni.
► Otto per Mille: come funziona e a chi si può essere destinato
Tra i meccanismi maggiormente contestati per la destinazione dell’Otto per Mille c’è la ripartizione del gettito che arriva da chi non ha dichiarato la destinazione in fase di dichiarazione dei redditi, che viene distribuito proporzionalmente alle preferenze di chi ha espresso la destinazione, ma, mediamente, meno del 40% dei contribuenti esprime chiaramente a chi vuole dare il suo contributo, una percentuale che non si può certo considerare rappresentativa di tutta la popolazione.
A questo si aggiunge il fatto che la maggior parte dei contribuenti crede che non effettuando nessuna scelta il suo contributo andrà allo Stato, ma non è così: non dichiarando la destinazione del suo Otto per Mille il contribuente lo sta automaticamente dando alla Chiesa Cattolica.
Terzo ed ultimo fatto: all’Otto per Mille contribuiscono anche chi è esentato dalla dichiarazione dei redditi.
Ecco perché è importante dichiarare a chi si vuole destinare il proprio Otto per Mille.