Il tetto degli stipendi per i vertici della Pubblica amministrazione salgono e saliranno in questi due anni a venire. La busta paga di coloro i quali siedono sulle persone più importanti non potrà superare per il 2014 i 311.658, 53 euro lordi. L’aumento è dunque del 2,9% in confronto ai 302,937, 12 riconosciuti alla fine dello scorso anno.
Se si risale a due anni fa, anno in cui il taglio ai maxi stipendi pubblici venne inoltrato con il decreto Salva-Italia dal Governo guidato da Monti (precisamente in virtù dell’articolo 23-ter del Decreto Legge 201/2011), l’incremento è di 18.000 euro tondi, ovvero del 6,1% dei 293.658,95 euro scritti nel vincolo originariamente.
A distribuire i nuovi numeri è la Funzione pubblica, ma a definirli è il ministero della Giustizia, che ha comunicato il peso raggiunto nell’anno appena conclusosi dal trattamento economico del primo presidente della Cassazione.
Il nuovo importo non implica un adeguamento automatico delle retribuzioni dei dirigenti pubblici, dal momento che gli stipendi annuali di ogni dipendente della Pubblica Amministrazione rimangono bloccati dal congelamento appena evidenziato anche per il 2014. La costante salita del tetto, dunque, interessa chi è titolare di più incarichi. Per questo motivo, con la somma delle buste paga si sale un pò in più in confronto al 2013.
In questo modo, il limite si fa più alto ma anche pi aspro. La legge di staiblità 2014, generalizzando l’ha applicato a coloro i quali ricevono a carico delle finanze pubblice ‘retribuzioni o emolumenti’ di ogni tipo.
Sotto il limite rientrano anche gli incarichi con le Authority, i professori universitari e anche i pensionati ancora in attività.