La battaglia contro l’evasione fiscale è sempre uno degli obiettivi dei governi che si sono succeduti in questi anni. In Italia il fenomeno è imponente, anche più alto di altri Paesi europei. Tra gli evasori ci sono diversi casi, da quelli clamorosi a quelli che si definiscono tali per sopravvivenza.
Certo la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa. Questo, ovviamente, non giustifica l’evasione fiscale, ma anzi l’accentua. La pressione fiscale quindi sale proprio per l’eccessiva evasione fiscale, in quanto lo Stato ha bisogno di entrate per mandare avanti le attività.
► Nuove misure contro l’evasione fiscale
Negli ultimi anni sono stati recuperati diversi fondi e si è anche lavorato su un piano per smascherare quanti più evasori possibili con un nuovo redditometro e con l’incrocio dei dati tra le spese e quanto dichiarato in termini di redditi. Il fenomeno però è sempre presente in maniera eccessiva.
Qualche giorno fa si è fatto un passo in avanti per affrontare il problema a livello internazionale attraverso collaborazione di diversi Paesi nel mondo. L’Ocse alla fine di gennaio ha approvato un nuovo sistema per combattere il fenomeno a livello internazionale. Più di quaranta Paesi hanno accettato il nuovo sistema di lotta all’evasione fiscale che si basa su uno standard globale di scambio dati fiscali. Con l’approvazione di questo sistema, gli Stati si impegnano il Common reporting standard, che si basa appunto sul trasferimento di dati finalizzato alla lotta all’evasione fiscale internazionale. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha affermato che questa operazione è “Una pietra miliare per la lotta all’evasione”.
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