Se il Redditometro è stato studiato per stanare gli evasori, sembra che tra i pensionati, questa categoria di furbetti, non sia presente. E’ questa la ratio che sottosta alla decisione dell’Erario di non applicare lo strumento appena messo a puntino, a chi percepisce un assegno pensionistico.
►Il redditometro deve considerare anche le famiglie
Entriamo nel merito della questione attraverso la guida di un articolo del Sole 24 Ore che, come molti altri giornali, fa riferimento ad un comunicato stampa delle Entrate, in cui si parla dell’esclusione dei pensionati dal redditometro. Le parole dell’Erario sono le seguenti:
“I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro, che è uno strumento che verrà utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l’evasione “spudorata”, ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire.”
I pensionati, quindi, non possono essere considerati dei finti poveri e il Redditometro (comprensivo di Tabella A e Tabella B per spese e nucleo famigliare) deve scartabellare soltanto i dati più eclatanti di scostamento tra i redditi percepiti da un contribuente e il tenore di vita mantenuto. In pratica si andrà a verificare perché ci sono casi in cui ad una elevata capacità di spesa corrisponde un reddito esiguo, al punto che si ottengono anche agevolazioni dello Stato ed altri sconti.
Praticamente non saranno quasi mai presi in considerazione gli scostamenti al di sotto dei 12 mila euro.