Anche i lavoratori che sono stati assunti con un contratto di somministrazione, possono iscriversi al fondo negoziale di previdenza complementare. Ecco alcune istruzioni utili per completare questo processo.
Il fondo pensione negoziale di chiama Fon.te ed è detto anche fondo chiuso, fondo contrattuale oppure fondo di categoria o fondo di riferimento. Si tratta di un’associazione senza fini di lucro che ha come unico obiettivo quello di fare sì che gli iscritti maturino una pensione integrativa a quella fornita dal sistema pensionistico di base.
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A questo fondo negoziale di previdenza complementare inizialmente studiato per il settore terziario, sarà possibile accedere anche ai lavoratori assunti con contratto di somministrazione nei settori del commercio, del turismo e dei servizi.
Questa novità spalanca le porte alla previdenza complementare di natura contrattuale anche per i lavoratori che non prestano opera in modo continuativo e che invece “dipendono” da un accordo con le agenzie per il lavoro e le organizzazioni sindacali.
L’intesa in questione è attiva dal primo luglio ed è stata necessaria per garantire ai lavoratori in somministrazione una pensione complementare a fronte della decisione del Covip di sciogliere il Fontemp che non aveva raggiunto il numero minimo di adesioni.
L’adesione al fondo è libera e volontari e avviene attraverso il versamento del primo TFR. Ai lavoratori in somministrazione che aderiscono al fondo è riconosciuto, sia un contributo base pari all’1% della retribuzione per il calcolo del TFR nel periodo di riferimento, sia un contributo integrativo pari a quanto già versato in termini di contribuzione base per tutto il periodo lavorato. Viene poi riconosciuto loro un contributo forfettario aggiuntivo che è tra i 100 e i 320 euro in base alle missioni di lavoro compiute nell’anno.
La quota una tantum di iscrizione al fondo è a carico degli enti bilaterali.