Fino a questo momento, il reddito limite per l’ottenimento della pensione di invalidità era individuale, fissato a 16500 euro e 4650 euro all’anno a seconda della percentuale di perdita della capacità lavorativa.
Ora, l’Inps ha deciso che questi limiti saranno considerati sul totale del reddito coniugale, il che vuol dire che migliaia di donne sposate potrebbero perdere il loro assegno e, nella peggiore delle ipotesi, potrebbero anche essere costrette a restituire quanto ricevuto negli ultimi dieci anni.Secondo l’avvocato previdenzialista Sante Assennato
Per 34 anni tanto per l’assegno quanto per la pensione gli stanziamenti delle leggi di bilancio dello Stato hanno previsto limiti reddituali personali: una deroga a questa prassi rappresenterebbe la più grave controriforma in materia assistenziale con conseguenze devastanti soprattutto per la donna.
Questo perché, essendo il mercato del lavoro a forte prevalenza maschile, l’assegno e la pensione di invalidità erano volti a tutelare proprio il sesso meno avvantaggiato nel momento in cui, per motivi di salute, si trova senza lavoro.
► Fornero blocca circolare Inps su pensioni invalidità
Ora, la questione è stata rimandata alla magistratura e il verdetto della Corte di Cassazione è atteso per il prossimo 13 febbraio.