Il dossier delle pensioni si fa caldo a seguito della sentenza emessa dalla Corte costituzionale la quale ha dichiarato incostituzionale il blocco dell’adeguamento al costo della vita.
Pertanto, il medesimo dossier continua a tenere banco. “Non c’è problema di data delle elezioni, l’intenzione del governo è di arrivare molto prima alla decisione da prendere”, ha detto sul punto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rispondendo a un Question time alla Camera e facendo riferimento alle consultazioni regionali e locali di fine mese. “Al momento il governo non ha ancora preso una decisione specifica” e “agirà rapidamente ma userà il tempo indispensabile a sviluppare un’analisi completa e puntuale dei contenuti della sentenza e le diverse ipotesi di intervento che la stessa ammette”.
Nel contempo, la convocazione di un Consiglio dei Ministri da Palazzo Chigi per il prossimo lunedì (e non venerdì come da attese), potrebbe lasciar presagire che il decreto al riguardo arrivi su quel tavolo. Sarebbe servito un pò di tempo in più – dice l’Ansa citando fonti – per mettere a punto “tecnicamente” la norma. Per questo lo slittamento da venerdì prossimo a lunedì.
Il presidente dell’Istituto, Tito Boeri, afferma al riguardo: “Mi auguro che ci sia equità tra generazioni”. Certo la decisione che dovrà prendere il governo su come far fronte alla pronuncia della Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco – deciso dall’esecutivo Monti – delle perequazioni per gli assegni oltre 3 volte il minimo (1.443 euro) “è molto difficile ma spero – ha detto Boeri – che la scelta sia basata sull’equità non solo tra chi ha di più e chi ha di meno ma anche anche tra chi ha avuto di più e chi è chiamato a dare di più ma avrà di meno”. Il consiglio dei Ministri potrebbe affrontare il tema nella riunione di lunedì prossimo.