Pensioni basse e soprattutto tartassate dal Fisco, che in Italia, va ad incidere sulle pensioni più che sulle buste paga. Nel resto d’Europa al contrario le imposte vengono alleggerite con agevolazioni e deduzioni fino a toccare il record della Germania dove, quasi, si azzerano. In Italia come evidenziato da una ricerca di Confesercenti, il trattamento fiscale dei pensionati è troppo pesante, sia per la combinazione fra Irpef e addizionali regionali e comunali, sia perché, al contrario di quanto avviene nel resto d’Europa, il carico fiscale è addirittura superiore a quello esercitato su redditi analoghi da lavoro dipendente.
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Quindi le pensioni erogate dall’Inps che spende complessivamente 261,3 miliardi all’anno (il 15,86% del Pil) per 21,1 milioni di pensioni erogate a 16,5 milioni di pensionati sono sempre più erose. La metà dei pensionati (il 45,2% pari a 7,2 milioni) percepisce assegni inferiori a mille euro mentre la media è di 1.269 euro al mese.
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Anche rispetto alle buste paga il confronto è sfavorevole. L’importo delle detrazioni d’imposta riconosciute ai pensionati (1.725 euro al di sotto dei 75 anni e 1783 euro oltre questa età) è inferiore a quello per i redditi da lavoro dipendente (1.840 euro).
Non solo un pensionato ha un maggior prelievo rispetto a un dipendente ma, questa ‘extra imposta’ è più alta quanto più la pensione è bassa. Nel resto d’Europa, a parità di reddito, il pensionato paga meno del dipendente. Da qui la richiesta al Governo da parte di Confesercenti di intervenire iniziando, in attesa di una profonda riforma fiscale, con almeno l’equiparazione in merito alle detrazioni per i redditi da pensione a quelle per il lavoro dipendente.