Sicuramente importante l’annuncio fatto da Baretta, sottosegretario dell’Economia del Governo Renzi, che in una intervista ha confermato le dichiarazioni del Ministro Poletti dicendo che sono allo studio meccanismi di flessibilità e uscita anticipata.
Per cambiare l’odierna riforma pensioni e consentire ai lavoratori, di andare in pensione prima del raggiungimento dei requisiti odierni che richiedono 66 anni in modo volontario, e specialmente a specifiche categorie, usuranti e precoci, si sta pensando ad un sistema di uscita anticipata.
La possibilità di uscita anticipata senza penalizzazioni, che era stata prevista per i quota 96 e poi cancellata, avrebbe sicuramente agevolato i lavoratori precoci e usuranti che molto spesso decidono di lasciare prima il lavoro e che con tale norma avrebbero potuto farlo senza essere soggetti a decurtazioni sull’assegno finale mensile. Adesso, le ultime notizie e novità informano dell’arrivo di nuovi probabili interventi dopo l’estate. Lo hanno assicurato i ministri Madia e Poletti: mentre, infatti, il ministro della Pubblica Amministrazione ha affermato che la seconda fase della riforma della Pubblica Amministrazione, quella fondamentale, sarà a settembre, e in quel momento si ritornerà a discutere di prepensionamenti e turn over, il ministro del Lavoro ha delimitato come nuovo termine di interventi la prossima Legge di Stabilità.
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E per allora ha comunicato la determinazione di una soluzione unica per tutti, statali e privati, uomini e donne, valutata con l’intento della flessibilità, che possa dare la possibilità di andare prima in pensione, regolata in base alle esigenze delle varie categorie di lavoratori e che comincerà a illustrare la riforma pensioni Renzi.