Poletti annuncia nuova soluzione unica e universale pensioni: le posizioni del governo e come intende agire nei prossimi mesi
Le ultime dichiarazioni rilasciate dal ministro del Lavoro Poletti hanno come fine della riforma pensioni rendere più flessibile il sistema pensionistico attuale: “Con la prossima legge di Stabilità, a ottobre, arriverà una nuova norma che consentirà la flessibilità in uscita. Il governo ci sta lavorando da tempo con l’obiettivo di trovare una soluzione strutturale, che parta dalle situazioni emergenziali, ma che sia di utilizzo universale, una tavolozza di colori, di modo che ognuno possa utilizzare quello più adatto alla propria situazione”.
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Tra le possibilità che potrebbero interessare tutti i lavoratori, uomini e donne, dipendenti pubblici e privati, l’uscita anticipata con prestito pensionistico e sistema contributivo; possibilità di uscita con Quota 100, con 65 anni di età e 35 di contributi; il sistema di uscita anticipata a 62 anni di età e con 35 anni di contributi ma penalizzazioni, passaggio al lavoro part time, che, su scelta volontaria, consentirebbe al lavoratore di diminuire il proprio orario dei lavoro, con derivante riduzione dello stipendio ma continuerebbero ad essere regolarmente pagati i contributi, prestito pensionistico e sistema contributivo.
Con il prestito si ha dall’Inps un anticipo sulla pensione finale per favorire l’uscita anticipata del lavoratore, a due anni dal conseguimento della pensione effettiva che prevede poi penalizzazioni sull’assegno finale; mentre il sistema contributivo consente al lavoratore dipendente di andare in pensione a 57 anni per i dipendenti pubblici, a 58 per i privati, solo se hanno maturato 35 anni di contributi e calcolando poi la propria pensione con metodo contributivo. Questo sistema è ritenuto sostenibile da un punto di visto economico ma in realtà causa forti penalizzazioni per il lavoratori.