Sono tante le proposte di riforma pensioni sul tavolo del governo per rendere più flessibile il sistema di uscita dal lavoro, specialmente per quelle categorie di lavoratori per cui è difficile riuscire a maturare i requisiti imposti dalla legge Fornero. Dopo gli ultimi dati Inps è un’idea generale tutti quella di intervenire sul sistema previdenziale con modifiche flessibili, ma alcuni sono incerti che agendo sull’odierna riforma pensioni sia davvero positivo.
Lo ha sempre detto la Ragioneria di Stato, lo ha confermato il ministro dell’Economia Padoan, che in merito all’approvazione della nuova riforma pensioni in Germania, quando tutti speravano anche in Italia modifiche sulla stessa impronta, è stato contrario all’abbassamento dell’età pensionabile e stravolgimenti dell’attuale legge.
> Pensioni, un mondo in continuo cambiamento dopo gli ultimi dati Inps
Ora pare che qualcosa cominci a muoversi, o meglio, debba muoversi, vista l’attesa del voto sull’emendamento per i Quota 96 che, se dovesse fissare il pensionamento entro il prossimo agosto per i 4mila insegnanti in attesa, indicherebbe che il governo ha realmente intrapreso la strada del cambiamento.
C’è poi l’arrivo dell’emendamento in Aula il prossimo 22 luglio, quando si discuterà della riforma della P.A., considerando i tantissimi emendamenti arrivati proprio sulla riforma della P.A. sui prepensionamenti degli statali. Sono state tante le proposte di modifiche giungete su passaggio, volontario, al part time per i dipendenti pubblici, su mobilità obbligatoria, turn over, staffetta generazionale. E si riaprirà la discussione se prorogare ancora l’opzione contributivo per le donne, ma allargandola anche agli uomini, sia dipendenti che autonomi, e fino al 2018. E probabilmente entro fine agosto cominceremo a capire come il governo vuole procedere sul tema pensioni, considerando le ultime dichiarazioni del premier Renzi che vorrebbe anticipare la Legge di Stabilità 2015 ad agosto.