Ora che la data del primo Luglio si avvicina sempre di più, aumenta la pressione mediatica e non solo in merito alla complessa questione dell’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva, che secondo i precedenti piani del Governo Monti, dovrebbe essere portata a breve al valore del 22%.
Questo provvedimento, tuttavia, preoccupa il mondo produttivo italiano. In particolare quello dei Commercianti, che attraverso la voce del Presidente della Confcommercio Carlo Sangalli si sono detti contrari all’ aumento dell’ imposta, in funzione di un possibile peggioramento delle condizioni economiche della nazione sotto il profilo dei consumi e dell’ occupazione.
> La Confcommercio crede ancora nel blocco dell’ Iva
Sul versante opposto, però, sembra stare la posizione dell’ associazione degli industriali italiani. Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, infatti, in occasione di una tavola rotonda con i segretari dei maggiori sindacati italiani – Cgil, Cisl e Uil – e alla presenza del Presidente della Confcommercio stesso, ha dichiarato che, sebbene la questione del blocco dell’ Iva rappresenti una misura importante, la priorità italiana è l’ abbattimento del costo del lavoro.
L’ Italia, infatti, possiede il cuneo fiscale più alto fra i Paesi dell’ Ocse, che oggi sfiora il 53% dopo essere aumentato del 9% solo negli ultimi 9 anni”. In Europa, al contrario, il costo viene tagliato.