Per Confindustria, l’Italia dovrebbe essere autorizzata a negoziare un budget più flessibile con l’Europa in cambio di riforme strutturali per l’economia. L’Associazione degli industriali in una dichiarazione ha precisato che i negoziati dovrebbero essere aperti in modo che l’Italia, insieme con gli altri Paesi nella stessa situazione che ne fanno richiesta, siano ammessi a margini di flessibilità che sono nel patto di stabilità in cambio di una robusta serie di riforme strutturali.
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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha promesso una vasta serie di riforme economiche, tra cui il taglio del cuneo fiscale, che afferma essere necessarie per rilanciare la crescita economica dopo una recessione prolungata.
L’Italia ha però poco spazio di manovra per mantenere il suo disavanzo al di sotto del limite dall’Unione europea. Il nostro Paese è anche impegnato a ridurre il debito pubblico, che è il secondo più alto nella zona euro e che è sotto osservazioe dell’Ue. C’è poi la questione della disoccupazione che è arrivata al 13% e quella della disoccupazione giovanile che è sopra il 40%. E non va dimenticata la scarsa competitività delle aziende italiane, anche questo aspetto messo sotto osservazione dall’Unione europea e che necessita di riforme per l’inversione di tendenza e lo sviluppo.
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha affermato: “Se il governo continuerà ad andare nella direzione delle riforme strutturali noi continueremo a dare il nostro appoggio. Un’ agenda incisiva e concreta avendo come obiettivo prioritario il rilancio della crescita e della competitività delle imprese e questo anche in una ottica europea. L’Italia deve riconquistare quel posto da protagonista che le spetta nello scacchiere europeo.