Il Centro studi di Confindustria ha diffuso oggi i dati relativi all’andamento del PIL italiano e le previsioni dell’Unione degli industriali sono risultate essere leggermente più ottimistiche di quelle presentate dall’Ocse e dall’Istat nei giorni appena passati.
> PIL italiano in calo del 2,1% annuo nel secondo trimestre 2013
Secondo gli esperti di Viale dell’Astronomia, infatti, nel 2013 il Prodotto Interno Lordo italiano calerà solo dell’1,6%, mentre per il 2014 è prevista una crescita dello 0,7%. Stando a questi pronostici, dunque, l’ Italia sembra essere arrivata oggi ad un punto di svolta e a partire dall’anno prossimo potrebbe facilmente essere fuori dalla crisi.
> Il PIL italiano calerà dell’1,8% nel 2013 secondo l’Ocse
Non bisogna pensare, tuttavia, che l’uscita dalla crisi sarà un processo rapido e immediato. Per lo stesso Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, infatti, nei prossimi anni sarà necessario recuperare quegli 8 punti percentuali del PIL che l’Italia ha perso a partire dal 2007 e affinché questo avvenga ci vorranno diversi anni.
Inoltre, bisogna tenere presente che il quadro politico potrebbe continuare ad incidere su quello economico del Paese, dal momento che l’incertezza politica non incentiva gli investitori esteri a compiere investimenti in Italia.
Sempre secondo i dati di Confindustria, inoltre, la disoccupazione nel corso dell’ultimo trimestre del 2013 toccherà il livello record del 12,3%, e rimarrà su questo livello anche nel corso del 2014. Saranno quindi costrette ad aumentare anche le ore di Cig, per poi scendere leggermente solo nel corso della prossima primavera.
Per Giorgio Squinzi, dunque, l’Italia ha bisogno di una maggiore stabilità politica e di un governo che metta in pratica le riforme di cui il Paese ha bisogno, quelle che servono ad incentivare la ripresa economica. Prime fra tutte, il taglio del cuneo fiscale sul lavoro.