Il terremoto politico che ha investito l’Italia ha spinto molti economisti a riflettere su cosa sia meglio, dal punto di vista finanziario, nel senso che si cerca di capire se è auspicabile un ritorno del centro destra o una vittoria del centro sinistra.
Dalla City rispondono che i mercati sono meno spaventati dall’avvento di Bersani che dal ritorno dell’ex premier del PdL.
Il fatto che Silvio Berlusconi abbia deciso di tornare in campo e l’annuncio di Monti che dichiara di lasciare le redini del Governo dopo l’approvazione della legge di Stabilità, hanno riportato lo spread sopra i livelli di guardia. Sul lungo periodo ci si chiede pero quale dei due leader sia in grado di portare avanti le riforme e i piani di austerity avviati da Mario Monti.
Secondo gli investitori, l’atteggiamento euroscettico di Berlusconi non contribuisce a riporre speranze in un altro mandato a lui conferito. Mentre è probabile che Pier Luigi Bersani con il PD riesca a restare sui binari montiani. Quindi Bersani fa meno paura di Berlusconi ai mercati che sono anche “terrorizzati” dal possibile avvento del Movimento 5 Stelle: oltre al manifesto atteggiamento antieuropeista di Grillo si prefigura un clima politico molto frammentato che paralizzerebbe l’attività politica ed economica del paese.