L’agenzia di rating americana Standard&Poor’s ha nei giorni scorsi confermato il giudizio sull’affidabilità dell’Italia, che resta così fissato su BBB/A-2. Questa decisione, tuttavia, è stata anche soggetta ad una serie di condizioni che l’agenzia ha trasmesso in una nota al nostro paese.
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La conferma del giudizio sull’Italia, infatti, non esclude la possibilità che da qui a tre mesi la valutazione possa essere rivista a ribasso qualora non vengono applicate dal governo delle politiche atte a migliorare il processo di crescita e ad attuare le riforme previste. All’Italia, quindi, è stata concessa una possibilità su tre sul mantenimento di questo giudizio.
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Nel frattempo, intanto, proprio per la presenza di questi problemi, l’outlook sul nostro paese resta negativo. L’economia italiana viene infatti vista come ricca e diversificata, ma anche densa di rischi, derivanti soprattutto dalla lentezza della ripresa e dalla fragilità connaturata all’esistenza di un alto debito pubblico. Proprio la presenza di un così alto debito pubblico fa prevedere all’agenzia che il rapporto deficit – PIL italiani sia per il 2013 che per il 2014 rimarrà sulla soglia del 3 per cento.
Per Standard&Poor’s, dunque, l’Italia deve sicuramente accelerare il passa sia sulla strada delle riforme che su quella del miglioramento del mercato del lavoro e mettere in atto quanto annunciato nei mesi passati. L’agenzia ha anche sottolineato come la circolazione del credito nel nostro paese rappresenti ancora un grave problema per famiglie e imprese e evidenzi una trasmissione monetaria non ottimale.