Perché la Grecia incute timore ai mercati? Le notizie provenienti da Atene continuano ad essere negative per le Borse e per l’euro alla vigilia di un altro fine settimana molto particolare: week end in cui Atene deve siglare l’accordo con i creditori onde evitare conseguenze negative per l’Ue e non solo per l’Ue.
Pesano, tuttavia, le dichiarazioni odierne del portavoce del gruppo parlamentare di Syriza, Nikos Fillis, il quale ha evidenziato che, in mancanza di un accordo con i creditori internazionali, Atene non sarà capace di rimborsare al Fondo monetario internazionale la rata del prestito in scadenza il 5 giugno.
Sulla falsa riga di nuove paure sulla Grecia il cambio euro/dollaro cade sotto quota 1,11 a 1,1080 dollari. C’è anche attesa per i verbali della riunione del Fomc del 28-29 aprile. “Bisogna prestare attenzione a come la Federal Reserve vede l’economia” vista la debolezza degli aumenti della spesa per consumi e dei salari, ha osservato Toshihiko Sakai di Mitsubishi Ufj Trust.
“Molti investitori continuano ad acquistare dollari”, ma non sono fiduciosi in pieno sulla ripresa degli Stati Uniti, visto che è basata solo sui dati relativi alle costruzioni edilizie di un singolo mese, ha aggiunto Toshiyuki Umekawa di Mizuho Bank. Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è stabile a 122 punti. Il rendimento si attesta all’1,82%. Il differenziale Bonos/Bund segna 116 punti per un tasso dell’1,76%.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib scende dello 0,14% a 23.680 punti. Unicredit crolla con un – 0,46% a 6,45 euro dopo che ieri a mercato chiuso Fitch ha tagliato il rating della controllata tedesca, Unicredit AG, da A ad A- con outlook negativo. Il downgrade deriva dalla convinzione che le iniziative legislative, di regolamentazione e di politica adottate hanno ridotto le prospettive di sostegno sovrano a favore delle banche negli Stati Uniti, in Svizzera e nell’Ue.