Il rapporto annuale della Confesercenti traccia anche quest’ anno un amaro bilancio della situazione economica e lavorativa italiana, offrendo, purtroppo, ben poche prospettive positive per l’ imminente avvenire.
> Il vecchio potere d’acquisto solo nel 2036
In primo luogo, infatti, sul bilancio italiano pesa a situazione di grande flessione che si registra nel mondo del lavoro, che ha perso, nel giro di 6 anni, ovvero dall’ approssimarsi delle prime avvisaglie della crisi economica, circa 1,6 milioni di posti di lavoro.
> Il costo della crisi per le famiglie italiane
E la situazione recessiva del mercato del lavoro non poteva non avere conseguenze negative anche sul potere d’ acquisto delle famiglie italiane, che a fine 2013 avranno perso, a partire dal 2008, un totale di 98 miliardi di euro. A fine anno, dunque, ogni nucleo familiare italiano vedrà ridotto il proprio potere d’ acquisto di circa 4 mila euro.
Ma non basta. Secondo le stime dell’ associazione dei commercianti anche il PIL potrebbe subire una ulteriore perdita di circa 20 miliardi se le condizioni dell’ economia italiana si protrarranno tali fino a fine 2013 e una pari caduta si potrebbe registrare nel mondo dei consumi.
Altri 60 miliardi di consumi bruciati dalla crisi sono infatti attesi entro la fine del 2013, che saranno ridotti ancora di più dall’ alto livello della pressione fiscale.