Il mercato delle materie prime, in questo scorcio di fine anno è attraversato da modifiche profonde. La prima di cui abbiamo fornito un resoconto è quella dei semi di soia il cui prezzo è calato vertiginosamente dopo l’annullamento di importanti ordini provenienti dalla Cina.
Adesso prendiamo brevemente in esame quello che sta succedendo al petrolio, all’acciaio e al caffè.
Petrolio. Petrochina, che è la divisione della Cnpc (China National Petroleum Corp) ha deciso di avviare le trattative per rilevare la quota di Exxon Mobil in Iraq, presso lo giacimento di West Qurna-1. Questo giacimento è stato messo in vendita dall’azienda a stelle e strisce che ha deciso di concentrare i traffici sul Kurdistan. Si prevede quindi che la Cina diventi per l’Iraq il partner privilegiato.
Acciaio. La produzione di acciaio, anche a novembre, è cresciuta del 5,1 per cento portandosi a 122 milioni di tonnellate. Tutto anche in questo caso si lega all’accelerazione della produzione sul versante asiatico dove in Cina, ad esempio, l’output è aumentato del 13,7 per cento. La produzione d’acciaio è invece rallentata sia negli Stati Uniti, sia in Europa.
Caffè. In Brasile il raccolto di caffè è stato di 50,8 milioni di sacchi da 60 chili. Si può parlare di record.