Un avvio a stento e un recupero sul rotto della cuffia. Fa registrare una chiusura in parità la Borsa di Milano, che riequilibra nel finale le perdite al termine una seduta completamente in negativo.
L’indice Ftse Mib conclude sul -0,02% a 20.473 punti, mentre l’All Share segna un +0,02%. A far ripartire il mercato sono state Wall Street e le previsioni della Commissione europea che ha fatto progredire (di poco) il bilancio di crescita 2014 e 2015, dichiarando che l’Italia sta uscendo dalla recessione, anche se a ritmo dimezzato in confronto agli altri Paesi della zona dell’Euro.
Bloccato anche lo spread tra Btp e Bund a 194 punti base e con rendimento a dieci anni al 3,58%.
Sul listino, balzo di Bpm (+6,93%) su un report positivo; guadagnano le altre popolari con Bper +0,87% e Banco Popolare (+2,88%). Bene Mediobanca (+1,96%). All’estremo opposto Moncler che accusa una perdita del 10,99% all’indomani dei conti preliminari 2013 e un rallentamento delle vendite nei primi due mesi del 2014.
Fra le altre blue chip bene nell’energia Eni (+0,34%) ed Enel Green Power (+0,50%), giù gli altri. Ma Saras fa ancora un passo in avanti (+6,84%) grazia ai conti diffusi la scorsa settimana.
Pirelli cresce dell’1,20%, Finmeccanica -0,91% nonostante AgustaWestland si sia aggiudicata nuove commesse per elicotteri. Ripiega Salini Impregilo (2,02%), Prysmian giù del 3,36% dopo i conti 2013 con utile in calo. Bene Italcementi (+1,76%), Telecom sale dello 0,52%. Indesit +3,19% su ipotesi di ingresso di un gruppo cinese. Parmalat (+0,40%) non sembra soffrire dell’annuncio delle dimissioni della maggioranza del cda.