Le Borse europee iniziano male la settimana che porta a Pasqua: un’ottava breve, non ci sarà infatti la seduta di venerdì, e senza spunti importanti al netto della diffusione degli indici Pmi in Eurolandia, della fiducia Ifo e Zew in Germania e del Pil finale negli Stati Uniti.
“Ci aspettiamo volumi ridotti in confronto a quelli registrati nelle prime settimane di marzo, volumi sottili anche per l’avvicinarsi delle festività di Pasqua”, sottolinea Filippo Diodovich, Market Strategist di Ig. L’unico evento di rilievo di oggi è relativo alla fiducia dei consumatori europei che a marzo cala ancora: l’indicatore della Commissione Ue è sceso di 0,7 punti nella Ue-28 e di 0,9 nella zona euro rispetto a febbraio.
Dopo il bazooka di Draghi, la scorsa settimana anche la Fed e la Boj si sono aggiunte al versante ‘colombe’ sul fronte delle politiche monetarie accomodanti con l’obiettivo di limitare i rischi di frenata dell’economia e di deflazione. Il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, procederà con cautela su un sentiero di rialzi ancora più graduali con due strette anziché quattro per l’intero 2016. Il governatore Lockhart ha sottolineato oggi che “i dati macro Usa giustificano una mossa sui tassi potenzialmente già da aprile”. Gli investitori cercano dunque di digerire e intuire le prossime mosse delle Banche centrali, sapendo che se negli Stati Uniti l’obiettivo della piena occupazione è vicino, in Europa quello di un’inflazione “poco sotto il 2% nel medio periodo” rimane ancora lontano.
Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,46%, mentre gli altri listini del Vecchio continente sono deboli sulla pari: Londra cede lo 0,08%, Francoforte lo 0,02% e Parigi lo 0,78%. A sostenere Milano sono i tanti titoli nel mirino degli addetti ai lavori. L’appoggio del Governo alla fusione Bpm-Banco Popolare fa bene ai due titoli in Borsa, che chiudono con un guadagno rispettivamente di 3,3 e 5,9 punti percentuali.