Alcune modifiche di legge avvenute con il Governo Monti hanno fatto diventare prassi il pignoramento delle pensioni e degli stipendi da parte di Equitalia, anche se questa possibilità non è prevista da nessuna legge italiana.
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Il fatto, finora sconosciuto ai più, è venuto a galla grazie ad un servizio di Ballarò e, dopo che anche alcuni deputati del Pd (Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno) hanno richiesto un emendamento per mettere fine a tutto questo, anche lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate a porsi il problema.
Ma come è possibile che Equitalia possa pignorare stipendi e pensioni? La risposta è molto semplice: con i decreto anti-evasione, i pensionati che percepiscono più di 1000 euro al mese devono obbligatoriamente farsi accreditare l’assegno mensile su conto corrente o su conto postale.
In questo modo la pensione o lo stipendio diventano immediatamente una parte del risparmio e, quindi, l’amministrazione può intervenire, in caso di debiti insoluti, con l’esecuzione forzata totale e non rimanendo nel limite del quinto del totale come previsto dalla legge nel caso in cui il pignoramento riguardi pensione o stipendio.
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I deputati del Pd hanno chiesto al Governo un intervento immediato che protegga pensionati e lavoratori da tali esecuzioni che vanno ad intaccare le possibilità di sopravvivenza di molte persone che sono state già messe duramente alla prova dalla crisi.