Pirelli & C con il rimbalzo di lunedi’ che lo ha portato a chiudere a 11,62 euro (+0,87%) sta tentando di mitigare i segnali di debolezza inviati nelle ultime settimane a partire dalla violazione il 18 marzo a 11,73 della media mobile a 100 sedute ed a 11,42 della linea che sale da aprile 2013. Solo la rottura di area 12, dove passano la media a 50 giorni ed il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di marzo a 12,99, permetterebbe di puntare nuovamente proprio a quei picchi (resistenza intermedia a 12,20) spiega Fta On line. Sotto 11,30 primo target a 10,91, minimo di marzo, poi a 10,43, base del gap rialzista del 6 novembre 2013 praticamente coincidente con l’obiettivo del doppio massimo disegnato dai prezzi tra febbraio e marzo in area 13 (completato anche esso il 18 marzo con la violazione di area 11,63, minimo del 4 febbraio). Solo discese sotto il supporto dei 10 euro costringerebbero a considerare il ribasso originato dal doppio massimo come una vera e propria inversione di trend. In quest’ottica pertanto se i prezzi dovessero scendere verso i target indicati di area 10,40/90 sarebbe possibile immaginare l’attivazione di una strategia di acquisto sulla debolezza, da proteggere comunque con uno stop subito sotto area 10.
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Intanto anche Banca MPS registra un -8,8% su indiscrezioni di stampa in base alle quali l’entità dell’aumento di capitale potrebbe essere incrementata a 5 miliardi di euro dai 3 miliardi previsti inizialmente. L’istituto senese, in risposta ai rumors, ha confermato che sta valutando i criteri dell’Asset Quality Review per eventualmente modificare l’ammontare dell’aumento al fine di realizzare il rimborso dei NSF (i Monti Bond) entro la fine dell’esercizio.