Pirelli conclude lo scorso anno con ottime notizie per quanto concerne il bilancio. Di cosa si tratta?
Il 2015 si archivia con un utile netto di 332,8 milioni di euro (+8,9%) dopo l’impatto del Venezuela pari a 72 milioni di euro e adeguamento del valore delle partecipazioni finanziarie: alla luce del risultato finanziario, il cda della Bicocca propone all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,367 euro per azione ordinaria (0,32 euro l’anno scorso) e di 0,431 euro per le risparmio (0,39 euro nell’esercizio precedente). Il gruppo ha chiuso l’anno in ricavi in aumento del 5,9% a 6 miliardi di euro.
I conti contengono anche l’adeguamento del valore delle partecipazioni finanziarie: il risultato beneficia della plusvalenza di 14,6 milioni derivante dalla cessione delle attività steelcord in Italia, Romania e Brasile. Inoltre, il cda Pirelli “prende atto della natura amichevole dell’operazione” annunciata da Camfin e Chemchina, “le cui caratteristiche, sulla base di quanto reso pubblico, sono coerenti con la strategia nel settore industrial che già prevede percorsi di crescita e di aggregazione in aree geograficamente strategiche come l’Asia”.
Nel complesso il monte dividendi è pari a 179,6 milioni, con un payout del 40,5% sull’utile netto rettificato. Il risultato da partecipazioni al 31 dicembre 2014 è negativo per 87 milioni (-78,3 mln nel 2013) e riflette principalmente: 54,4 milioni relativi all’impatto derivante dal consolidamento con il metodo del patrimonio netto dei risultati delle collegate Prelios (quarto trimestre 2013 e nove mesi del 2014) e Fenice (intero esercizio 2014); 19 milioni relativi a svalutazioni rilevate su Fenice al fine di allineare il valore della partecipazione al fair value; 29,3 milioni relativi a ulteriori svalutazioni principalmente legate alle partecipazioni in Alitalia per 11,2 milioni (nel secondo trimestre 2014) e Rcs per 15,9 milioni.